F1blogtech

F1blogtech

giovedì 11 giugno 2015

L'analisi prestazionale del Gp del Canada

    
Cari appassionati di tecnica, la F1 è finalmente tornata in azione in uno dei circuiti più belli e più veloci del mondiale, dove il pilota fa ancora la differenza in quanto sta a lui sfiorare i muretti a oltre 200km/h. Oltre ad essere una grande prova per il pilota, il circuito di Montreal è anche una grande prova per la trazione e la potenza del propulsore.
 
 
Se andiamo ad analizzare le caratteristiche che contraddistinguono i tre settori del circuito dedicato a Gilles Villeneuve, possiamo dire che nel primo settore è importante soprattutto la trazione , nel secondo conta il comportamento nei cambi di direzione e un buon bilancio aereodinamico,  nel terzo infine contano ancora gli sforzi di trazione e la potenza , quindi la velocità massima. Comunque in generale conta il motore e la sua guidabilità. Il circuito è quindi da carico medio/basso, il manto stradale è levigato con brevi tratti lievemente sconnessi e lo stress da velocità esercitato sulla gomma è elevato.


Fatte queste premesse possiamo incominciare ad analizzare il quadro tecnico emerso dalle qualifiche non includendo nell'analisi Vettel e Massa in quanto rallentati da problemi al motore e includendo la rinata Lotus.


 
Per prima cosa è interessante dare un'occhiata ai distacchi dei principali competitors rispetto alla Mercedes. Si nota subito l'inversione di posizione fra quelle che sono due vetture totalmente opposte, ovvero la Williams e la Red Bull. La prima sempre molto scarica dal punto di vista aereodinamico e dotata di un motore competitivo, la seconda invece sempre con un Cz molto alto e una PU disastrosa.
Montecarlo infatti era il circuito che più si adattava alle caratteristiche della RB11 e Montreal quello che meglio si adattava alla FW37.
Si mantiene costante il distacco della Ferrari anche in circuiti praticamente opposti a conferma della completezza della Ferrari in quasi tutti i fronti, nonostante non si possa non notare come non sia più scesi sotto il distacco dal Bahrain, GP prima dell'introduzione della nuova regola sulla pressione costante nel flusso della benzina.
Grafico gentilmente concesso dal sito www.formula1benzing.eu 
 
Questo primo quadro tecnico ci viene confermato anche dal grafico in cui viene messa a confronto la velocità massima con il tempo sul giro dove notiamo subito come un'alta velocità massima porti ad una buona performance seppur ci siano molti altri fattori da considerare, come il bilancio aereodinamico e gli sforzi di trazione che non hanno permesso ai due clienti Mercedes di attaccare la Ferrari. Red Bull, anche seppur con aggiornamenti per diminuire il Cx e con grande concentrazione sugli sforzi di trazione, non ha potuto niente contro la mancanza di potenza della PU francese. 


Grafico gentilmente concesso dal sito www.formula1benzing.eu
E sempre a conferma della completezza della Ferrari, anche in circuiti dalle caratteristiche opposte e del piccolo passo indietro da dopo il Bahrain, è molto interessante analizzare il coefficiente dato dal rapporto tra velocità media sul giro e velocità massima in qualifica.


 
Inoltre al fine di un'analisi più oggettiva è sempre importante richiamare il confronto fra il reale giro in Q3 e il giro ideale dato dalla somma dei migliori settori, e come ben si vede solo Bottas è riuscito a dare il meglio nel momento più cruciale, mentre Raikkonen a differenza del solito è riuscito ad avvicinarsi molto alla prestazione ideale.



 Dopo questa prima analisi un po' superficiale andiamo ora ad analizzare meglio il quadro tecnico tenendo adesso conto di tutte le variabili. E incomincio proprio dai due motorizzati Mercedes che più hanno fatto parlare ovvero Lotus e Williams.
La prestazione della Lotus in Canada è stata davvero sorprendente e in molti non sapevano spiegarsi un tale passo avanti da una vettura che non aveva mai brillato da inizio stagione, seppur si tratti di un enorme passo avanti rispetto alla vettura dell'anno scorso. Come ci confermano anche delle fonti in Lotus la performance in Canada è stata data soprattutto dal motore Mercedes, che grazie alla sua grande guidabilità ha permesso alla Lotus di colmare le lacune del telaio e andare ad impensierire perfino le Ferrari.
Ovviamente è comunque difficile non pensare che la Mercedes abbia lasciato usare alla Lotus delle diverse mappature sul motore, che tecnicamente dovrebbero essere le stesse che ci sono sulla W06, ma che in realtà sappiamo tutti non essere le stesse. La Mercedes sapeva che a quasi parità di potenza la Ferrari poteva presentarsi come una minaccia, quindi è probabile che abbia concesso un boost anche alle vetture clienti. Boost che si basa soprattutto sulle pressioni di sovralimentazione, l'unico modo possibile per spiegarsi tali aumenti di potenza, ma si può anche ipotizzare che la diversa mappatura riguardasse anche la guidabilità della unità motrice e il modo in cui essa scarica la potenza a terra.
Andando infatti ad analizzare i tempi nel primo e nel secondo settore vediamo come sia la Williams sia la Lotus siano state ai livelli di Ferrari in S1 e l'abbiano perfino superata in S2.
Sapendo dalle precedenti analisi che la Ferrari ha più carico e dei migliori sforzi di trazione rispetto a queste due squadre, come spiegarsi questi tempi ? Effettivamente è un controsenso ma parlando con un ex ingegnere di F1 (Rodi Basso) mi sono ricordato che bisogna pensare anche che quando si ha troppo carico aereodinamico l'auto tende a sottosterzare e si ha un'auto pigra nei cambi di direzione.
Entra così in ballo il fattore del bilanciamento aereodinamico, ovvero il rapporto fra carico anteriore e carico totale . Infatti anche se comunque si è intervenuti sulle ali per diminuire il carico aereodinamico, la Ferrari aveva comunque molta più deportanza rispetto alla Williams e alla Lotus (di più rispetto alla Williams sottolineo) e forse con questa diversa configurazione non si è raggiunto il giusto bilanciamento aereodinamico avendo quindi una vettura più sottosterzante rispetto al solito;  ricordiamoci che c'è pure quel pull rod all'anteriore che non aiuta. Quindi è probabile che una vettura meno carica ma meglio bilanciata abbia permesso di essere particolarmente efficaci soprattutto al duo Lotus. Questo è l'unico modo per interpretare il quadro tecnico che emerge dall'analisi dei primi due settori. Il tempo della Williams, che è comunque peggiore di quello Lotus, si potrebbe anche spiegare e in questo modo ho l'opportunità di parlarne, con quello che forse è uno dei difetti della FW37 (ma anche della FW36), ovvero un'anti-dive troppo accentuato sulla sospensione anteriore (tesi avanzata dal grande Enrique Scalabroni ) un fattore che influisce sul comportamento in curva e in frenata . Esso si genera inclinando i braccetti della sospensione anteriore ed è un fattore che influisce in positivo sulla vettura se non estremizzato; in quel caso l'anteriore diventa troppo rigido e la vettura non riesce a copiare l'asfalto, cosa che a Montecarlo si è fatta sentire molto e forse qui a Montreal, dove ci sono comunque delle sconnessioni, potrebbe aver intaccato la performance della scuderia inglese.
Inoltre le velocità massime il cui rilevamento è posto prima di due frenate, ci confermano l'alleggerimento aereodinamico sulle due vetture in questione, che sono quindi risultate più veloci rispetto alla Ferrari.
Mentre la Mercedes continua ad essere molto davanti grazie alla sua completezza tecnica.
Molto diverso invece nel terzo settore dove la Ferrari grazie alla parità di potenza massima e all'ottimo coefficiente di resistenza aereodinamica riesce a essere particolarmente competitiva, arrivando a disturbare le Mercedes al rilevamento delle velocità posto sotto al traguardo grazie agli ottimi sforzi di trazione che tanto vengono criticati dalla stampa, ma che in realtà sono minori a solo quelli della British-Mercedes. Infatti nelle forti riaccellerazioni la Ferrari è molto efficace, soffre un po' di più dove ci sono piccole accelerazioni e passaggi sopra ai cordoli che scompongono la vettura, come a Monaco e nel terzo settore di Barcellona.
E in questa analisi dobbiamo comunque ricordarci che il fattore pilota conta molto e probabilmente Vettel ci avrebbe regalato una performance migliore, come forse anche nel caso di Massa.
Si prova ad analizzare sempre nel modo più oggettivo i dati, ma questo fattore è uno dei più importanti.



Per il momento è tutto ci vediamo in Austria, circuito molto veloce ed interessante che potrebbe portarci interessanti sorprese.
Ciao !!

 
 
 
 
 
 
GRAFICI SULLA GARA