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mercoledì 22 giugno 2016

L'analisi prestazionale del Gp dell'Azerbaijan



UN WEEKEND DALLE MILLE COMPLESSITA'



Perché quello di Baku è stato un weekend estremamente difficile e complesso per tantissimi motivi..
In primis si tratta di un circuito nuovo e del quale non c'era alcun dato reale, poi si tratta di un tracciato molto tecnico e in cui sono i piloti a dover fare la differenza. Trovare un set up corretto è davvero una sfida visto l'alternarsi di sezioni veloci e lente e non parliamo poi dei problemi legati alle temperature del tracciato (che sono variate nell'arco del weekend), del traffico in pista e dell'importantissimo effetto scia.
L'insieme di questa enorme quantità di variabili rende dunque abbastanza difficile ricavare un quadro tecnico chiaro ed oggettivo, ed eviterò dunque di andare troppo nel dettaglio in modo da non trarre conclusioni inesatte. 



Fondamentale come al solito delineare le caratteristiche del circuito. 
Il primo settore è un settore generalmente di motore, serve infatti potenza nei diversi allunghi che si susseguono, ma anche tanta guidabilità e trazione per uscire al meglio dalle curve a 90 gradi che regnano in questo intermedio.
Il secondo settore è più guidato invece, con la sezione tra curva 8 e 12 che si presenta estremamente tecnica e difficile. 
Sono molte le caratteristiche necessarie per affrontarlo al meglio, ma in generale diciamo che è un settore in cui serve tanto carico e ottimi sforzi di trazione.
Nel terzo settore serve invece soltanto efficienza in rettilineo e comunque una vettura stabile nei veloci cambi di direzione prima del rettilineo finale. 
In generale si può dire che la parola EFFICIENZA (aerodinamica) è più che mai fondamentale in questa pista. 





REAL IDEAL
Rosberg 102,758 102,378
Perez 103,515 103,329
Ricciardo 103,966 103,815
Vettel 103,966 103,814
Raikkonen 104,269 104,181
Massa 104,483 104,219
Kvyat 104,717 104,266
Bottas 105,246 104,254
Verstappen 105,570 103,897










Non dimentichiamoci però dei piloti, chiamati a correre a 360km/h in città su una pista molto complicata, e che hanno dovuto fare i conti con traffico, errori e sporadici vantaggi determinati dalle scie. E gli effetti di tutto ciò si sono fatti sentire.
Nessuno dei dieci piloti qualificati nel Q3 (non prenderemo in analisi Hamilton) è riuscito a segnare il suo miglior tempo nell'ultima fase. Partendo da Rosberg che non ha nemmeno migliorato dal Q2, arrivando poi a Bottas e Verstappen che ci sono andati lontani addirittura di secondi!



Passando al grafico sulle velocità massime registrate alla speed trap possiamo notare che come al solito al top troviamo i motorizzati Mercedes, seguiti abbastanza da vicino da Verstappen.
Riguardo a Max si può notare già da questi dati (avremo ulteriori conferme dai dati nei settori), come sia sceso in pista con un assetto molto più carico rispetto al suo compagno di squadra Ricciardo. 
Stessa storia (e molto più evidente) per i piloti di casa Williams, con un Massa molto più carico rispetto a Bottas. 
Le velocità molto basse delle Ferrari si possono spiegare con le velocità di uscita dalla curva 16, le cui cause le vedremo dopo.




Interessante anche notare come quella di Baku sia risultata la qualifica più sofferta per la Ferrari da inizio anno, un dato che va a porsi in netta opposizione alla performance del Canada, un circuito per certe zone simile.  Questo a conferma di quanto vi avevo detto in Canada: ovvero che la Mercedes per qualche errore di set up non era riuscita a tirar fuori la performance migliore.
Trattandosi però di un circuito un po' anomalo ed essendoci stata un'evoluzione delle performance in gara, non va preso come un dato allarmante.





Andiamo dunque ad analizzare dove la Mercedes è riuscita a fare la differenza rispetto agli avversari.
Guardando i grafici con i distacchi percentuali, risulta evidente che è nel secondo settore e nel terzo (ma soprattutto nel terzo) che è arrivata la vera batosta sugli avversari, ed è molto facile capire il perché. 
La Mercedes ha infatti tirato fuori una delle sue armi più temute, ovvero la grandissima efficienza aerodinamica (nella quale in realtà c'è anche un importante componente data dal motore) che le permette di essere velocissima nei rettilinei, ma anche estremamente competitiva nei settori più guidati. Si possono dunque permettere assetti più carichi degli avversari, con gli ovvi vantaggi che ne conseguono, tra i quali anche una migliore stabilità in frenata (ci sono tante frenate molto importanti a Baku), ma anche una migliore trazione nelle ri accellerazioni dalle medie velocità, che si è rivelata fondamentale nell'uscita da curva 16 così da portare poi molta velocità verso curva 17 e 18. Due curve molto veloci in cui come ho accennato prima, c'è bisogno di una vettura molto bilanciata.
Parlando sempre di efficienza aerodinamica, c'è un team che ne sta guadagnando davvero tanta, ovvero la Force India.
Infatti la performance di questa squadra durante questo weekend è stata davvero fantastica.
Se andiamo ad analizzare i grafici notiamo che la prestazione è stata omogenea in ogni settore, con un leggero aumento solo nel terzo settore.
Dunque una Force India efficace ovunque, tutto ciò a conferma della bontà degli sviluppi portati negli ultimi Gran Premi, che stanno trasformando la vettura da un missile per i rettilinei (come la Williams) ad una vettura equilibrata ed efficace in circuiti che potremmo definire quasi diametralmente opposti come Montecarlo e Baku. 
Una grossa mano per guidabilità ed efficienza in rettilineo viene data dalla PU Mercedes ma è chiaro che ormai in Force India abbiano capito la strada da percorrere dal punto di vista telaistico per sfruttare al meglio questo vantaggio. 
Diamo però a Cesare quello che è di Cesare, e ricordiamoci che solo Perez è riuscito a raggiungere questi risultati..
Continuiamo comunque a tenerla d'occhio nei prossimi appuntamenti.. 
Passiamo ora alla Ferrari, che come vi ho detto prima ha sofferto il distacco più ampio da inizio campionato. 
Visti i dati molto strani e di difficile interpretazione, ma anche tenuto conto della diversa performance in gara su una pista più calda, risulta abbastanza ovvio (chiaramente solo per noi che siamo "fuori") ricercare le cause di questa performance in un non corretto utilizzo degli pneumatici.
Difficile dire con esattezza il perché, ma probabilmente l'assetto più scarico per Baku non ha aiutato la SF16-H a portare le gomme nel giusto range di utilizzo. 
Tutto ciò provoca degli ovvi problemi di trazione che si sono fatti sentire ovunque, e ricordiamoci che la velocità di uscita dalle curve, va comunque ad incidere sulle velocità finali, quindi non sorprendiamoci troppo dei dati emersi.
Se la Ferrari fosse rimasta su un assetto molto carico i tempi nel settore guidato sarebbero stati diversi.
Sempre per spiegare i tempi bisogna poi fare i conti con una diversa efficienza aerodinamica (rispetto alla Mercedes). 
Per il resto si può notare una leggera differenziazione di Kimi, che è risultato un po' più veloce sul dritto, ma meno efficace nel guidato.
Problemi di gomme anche per la Red Bull, ma in questo caso solo in gara.
Infatti conoscendo i deficit di potenza ancora presenti (come visto in Canada), e il carico generato dal corpo vettura in se, i tecnici Red Bull hanno optato per un set up molto scarico (in particolare sulla vettura di Verstappen) che è risultato abbastanza efficace in qualifica, per poi pero' rivelarsi catastrofico in gara, con entrambe le RB12 che hanno sofferto di problemi di over heating.
Tanto per rendersi conto di quanto erano scarichi basta vedere il gap nel secondo settore (quello idealmente più adatto a loro), che si aggira (con Ricciardo) e supera perfino (con Verstappen) quello delle Williams.
Williams che come al solito hanno cercato di sfruttare le doti velocistiche per ottenere una buona performance,ma la mancanza di efficienza aerodinamica ha fortemente pregiudicato le performance, facendo emergere il problema che se vai a tirare da una parte (carico, con Massa) rimani senza dall'altra (velocità, con Bottas) e viceversa. 

Per il momento è tutto, spero che abbiate apprezzato, ci vediamo sul Red Bull Ring !!!! ;)

ps: se ci siete ci si vede anche al Minardi Day sabato 25 ad Imola, un evento da non perdere!!!







                 GRAFICI SULLA GARA 











mercoledì 15 giugno 2016

L'analisi prestazionale del Gp del Canada

    CRITICITA' DI MONTREAL....

 






Quello del Gp del Canada è stato un weekend molto tecnico da diversi punti di vista: in primis per le moltissime novità aerodinamiche e meccaniche (il nuovo turbo Ferrari) portate in pista dai team, per la grande difficoltà per tutte le squadre nel trovare il giusto set up meccanico e aerodinamico, ma soprattutto tecnico per il piloti che hanno dovuto fare i conti con un circuito dove sono sempre loro a fare la differenza.                                                           
E proprio il fattore pilota sarà uno degli elementi che dovremmo tenere di più a mente in questa analisi viste le grandi differenze che sono emerse fra compagni di team.
Fondamentale come al solito un richiamo alle caratteristiche della pista di Montreal.
E’ un circuito molto tecnico, da medio basso carico aerodinamico e di alta severità per i propulsori (il 60% di un giro viene percorso a farfalle pienamente aperte).Il primo settore è quello più tecnico, dove c’è bisogno di trazione e carico. Il secondo è invece un settore in cui risulta fondamentale il bilancio aerodinamico, in modo da avere una vettura equilibrata nei veloci cambi di direzione. Il terzo settore è invece un settore soprattutto di motore, sia come potenza massima, ma anche come guidabilità in uscita dal tornantino e dall’ultima e difficile curva. Il manto stradale è levigato con brevi tratti lievemente sconnessi, lo stress da velocità esercitato sulla gomma è molto alto ed è anche molto alta l’energia recuperata in ogni giro (2000/2300 Kj).




Risulta dunque molto importante andare ad analizzare il grafico in cui viene messo a confronto il reale tempo in Q3 con quello ideale dato dalla somma dei migliori settori. Troviamo subito conferme sulla difficoltà dei vari piloti nel fare il giro perfetto, con soli tre piloti (Rosberg, Vettel e Ricciardo) che ci sono riusciti. Tutti gli altri piloti ci sono andati più (Hulkenberg) o meno (Hamilton) lontani.

Interessante anche analizzare il grafico in cui viene messo a confronto il tempo in Q3 con il rilevamento alla speed trap.
 

 

Come al solito in cima alla classifica troviamo le Williams, seguite poi dalle due Ferrari che hanno fatto vedere i frutti degli aggiornamenti portati in pista. Quello che però risulta davvero strano è notare come Hamilton sia risultato il più lento della top ten (escludendo il povero Alonso con i suoi 325km/h), nonostante sia stato lui a firmare la pole. Notiamo dunque che anche in un circuito veloce come quello di Montreal, una vettura troppo scarica in realtà non premia molto. Questo perché c’è comunque bisogno di stabilità in frenata e bisogna cercare di contrastare il poco grip meccanico offerto dalla pista con l’aerodinamica della vettura.

Passiamo dunque all'analisi dei settori, dove ha davvero fatto la differenza Hamilton ?
La vera batosta agli avversari è arrivata nel primo settore, quello più tecnico e in cui c'è generalmente più bisogno di carico, nel secondo invece è Rosberg ad aver segnato il miglior tempo, per poi tornare a farsi vedere Hamilton nel terzo, seppur con distacchi minimi.
In generale emerge un Hamilton che ha corso con un assetto molto carico che non si è rivelato però
un vero vantaggio e non credo proprio che sia il risultato di una scelta voluta dal team per una performance migliore. E' molto più probabile infatti che sia stata una scelta di "sicurezza" viste le alte possibilità di pioggia previste per la gara. Una scelta che in Mercedes sapevano di potersi permettere, viste le ben conosciute doti motoristiche della W07. Infatti nel terzo settore sono riusciti ad essere comunque i più veloci grazie probabilmente ad una frenata e un inserimento in curva più efficaci rispetto alla concorrenza, oltre al solito vantaggio di guidabilità che è tornato a farsi sentire dopo le piccole difficoltà di adattamento sulla gomma Ultrasoft a Montecarlo. Sembra anche che sia
stata una leggera differenziazione di set up fra i due piloti, con Rosberg leggermente più scarico. Set up che potrebbe avergli portato un miglior bilancio aereodinamico, visto il tempo nel secondo settore. In generale bisogna però riconoscere che la Mercedes non è riuscita a dare il meglio di se durante il weekend e il distacco emerso in gara e in qualifica non credo che sia davvero realistico. Di sicuro in Ferrari non hanno però da lamentarsi di questo distacco, che comunque si tratta di un grosso passo avanti rispetto ai gran premi precedenti. Sicuramente innegabile il grande step evolutivo al turbo, che ha portato ad una migliore guidabilità (evidenziabile in tutti i settori del circuito), ma
anche ad un tangibile guadagno in rettilineo, con la Ferrari di Vettel che non solo al rilevamento della speed trap, ma in ogni settore si è posta ai livelli di Williams. Molto importante però far notare la grossa differenza che è emersa fra le due Rosse. Sicuramente Vettel è stato molto più competitivo per quanto riguarda un aspetto puramente umano, ma dai rilievi velocistici e cronometrici risulta evidente che sulla Ferrari di Raikkonen non si sia riusciti a raggiungere gli stessi livelli di efficienza aerodinamica, ipotizzando chiaramente che Kimi non abbia commesso particolari errori in uscita dalle curve. Le performance fra i due piloti sono risultate omogenee solo nel secondo settore, quello in cui



serve più di tutto un corretto bilancio aerodinamico (area in cui la Ferrari come sappiamo si difende sempre bene) e dove il fattore pilota si fa sentire leggermente di meno. Dunque è forse meglio aspettare i prossimi appuntamenti per tracciare un bilancio più accurato su questo aggiornamento.
Per quanto riguarda la Red Bull anche in questo caso gli spunti di analisi non sono molti. I grafici evidenziano dei gaps molto equilibrati e stabilizzati fra i due piloti e in particolare fra i vari settori, a testimonianza di una PU Renault che anche dopo gli aggiornamenti di Montecarlo



non è forse ancora al top, ma che ha fatto comunque un grande passo avanti, come lo ha del resto fatto la RB11 in quanto a efficienza aerodinamica che le ha permesso di risultare competitiva anche in una delle piste che dovrebbero essere ostiche.
Per terminare è anche giusto fare un accenno a Williams e Force India, due vetture originariamente molto simili come filosofia, ma che ora stanno prendendo strade diverse.
Notiamo infatti una Williams che continua sulla sua strada originaria che fa del suo punto di forza il bassissimo Cx che non poteva che portare buoni frutti in una pista del genere, con performance particolarmente competitive nel terzo settore.








Force India invece dopo la grande performance a Montecarlo sta continuando a inseguire la strada di una vettura con alta efficienza aerodinamica globale e non solo in rettilineo, notiamo infatti velocità molto più ridotte rispetto a quello a cui ci aveva abituato, anche se continua a pagare nei settori più guidati. Sarà dunque molto interessante vedere l'evoluzione di questa vettura durante il proseguo della stagione.




 


 











                                 GRAFICI SULLA GARA  

 

 

 
 




 

giovedì 2 giugno 2016

L'analisi prestazionale del Gp di Montecarlo



           LA ROULETTE DI MONTECARLO


Lewis Hamilton, Daniel Ricciardo, Monte-Carlo, 2016


Perché il weekend di Montecarlo è stato davvero imprevedibile come il gioco d'azzardo, già a partire dalle incredibili qualifiche che hanno visto un totale rimescolamento dei valori in campo, con una Red Bull che le ha suonate a tutti, comprese le frecce d'argento. 
Non parliamo poi del gran premio che ha visto succedersi una lunghissima sfilza di colpi di scena che ci hanno fatto molto divertire.
Andiamo ad analizzare dunque qual è il quadro tecnico (anch'esso un po' particolare) emerso dalle qualifiche.
Questa volta però non più con i grafici a radar che vi ho sempre proposto fino ad adesso, ma con dei più intuitivi istogrammi. Inoltre al posto dei tempi nei vari settori, per rendere più reale ma anche più semplice l'analisi, prenderemo in esame i distacchi percentuali dei vari piloti in ogni settore.  

Per prima cosa andiamo a delineare brevemente le caratteristiche del circuito di Montecarlo: come sapete è il circuito più lento del mondiale, ma anche uno fra i più tecnici e difficili.
Su questa pista le differenze motoristiche si tendono ad appiattire e a far la differenza sono i telai e l'aerodinamica, ci sono infatti solo due zone di allungo: la salita fino al casinò e la zona del tunnel.
Analizzando invece i settori, nel primo, quello più veloce conta un po' il Cx e c'è bisogno di una vettura precisa che non soffra di sottosterzo per affrontare al meglio le due curve del casinò.
Il secondo è un settore più vario, con una prima zona esclusivamente di trazione, per poi lasciare posto al carico e al bilancio aerodinamico.
Per concludere il terzo è un settore esclusivamente di trazione, dove l'erogazione della potenza, il telaio e un corretto bilancio meccanico sono fondamentali.
Ma la caratteristica più importante a Montecarlo è il piede del pilota, sta a lui staccare le scritte degli sponsor dai muretti per guadagnare decimi, dunque risulta più che mai fondamentale il richiamo al grafico dove viene messo a confronto il reale tempo in Q3 contro quello ideale (dato dalla somma dei migliori settori).









REAL IDEAL
Ricciardo 73,622 73,622
Rosberg 73,791 73,791
Hamilton 73,942 73,78
Vettel 74,552 74,282
Hulkenberg 74,726 74,726
Raikkonen 74,732 74,555
Sainz 74,749 74,672
Perez 74,902 74,833
Kvyat 75,273 74,615
Alonso 75,363 74,992




Possiamo infatti notare che solo 3 piloti, ovvero Ricciardo, Rosberg e Hulkenberg sono riusciti a mettere assieme il giro più veloce nel fatidico Q3. 
In particolare Alonso e Kvyat ci sono andati molto lontani, con il Russo che sarebbe potuto essere addirittura in sesta posizione, davanti al compagno di squadra. Inutile parlare delle Ferrari, con Vettel che non ha nemmeno migliorato i tempi del Q2, ma qui ci arriveremo dopo.




Guardando invece il grafico in cui viene messa a confronto la velocità alla speed trap con la posizione in qualifica, possiamo trarre diverse conclusioni che ci confermeranno anche i dati sui settori (anche se comunque quello di Montecarlo è un rilevamento un po' anomalo): in primis notiamo una Red Bull che finalmente si pone a livello degli avversari anche nei rettilinei, dopo gli aggiornamenti portati da Renault, poi una Ferrari e una Force India un pò meno efficienti sul rispetto al solito, chiaramente per necessità di downforce, e infine vediamo che Toro Rosso soffre sempre tantissimo a causa di una PU datata. 


Ma andiamo ora a vedere cosa ci dicono i settori, partendo dalla rinata Red Bull.
Dove si è assicurato la pole Ricciardo ?
I dati ci fanno subito capire che è nel terzo settore che la Red Bull ha fatto la differenza. 
Una differenza davvero abissale, che ha relegato il suo primo inseguitore, ovvero Rosberg, ad un enorme un percento di distacco. 
Un po' più sofferto invece il primo settore, quello più veloce, con un distacco di circa l'un percento rispetto a Hamilton, mentre nel secondo settore (quello in cui serve tanto carico) è stato sempre lui il più veloce, subito seguito dalle Mercedes. 
Emerge dunque una Red Bull estremamente competitiva e con un chiaro e forte vantaggio negli sforzi di trazione, che da sempre sono stati una peculiarità delle vetture firmate Newey, tenendo però sempre conto di un Ricciardo davvero in grande forma.
Interessante anche analizzare le velocità con una RB11 che si rivela competitiva anche in questo ambito, come vi avevo accennato prima.
Potremmo avere ulteriore conferma di questa inversione di tendenza sul veloce circuito di Montreal, ma di sicuro l'aggiornamento portato da Renault si è fatto sentire e si farà sentire, specialmente su una Red Bull che a differenza delle antenate sembra avere anche una buona efficienza aerodinamica. 
Si sono così posti, con grande prepotenza come la nuova seconda forza del mondiale. 
Aspettiamo però il Canada per fare ulteriori considerazioni, essendo un circuito molto più completo e non un caso a se stante ( e cucito su misura per la Red Bull) come Montecarlo.
Passiamo ora alla frecce d'argento, che forse così frecce non sono state. 
Non ci sono particolari considerazioni da fare, se non che in quanto a efficienza sono sempre loro a dettar legge, notiamo infatti velocità molto buone in ogni settore, ma in particolare è il tempo nel primo e più veloce settore a confermarcelo. E sempre dai tempi nel primo (ricordiamoci delle curve del casinò) e dalle velocità prima delle piscine possiamo notare l'ottimo bilancio aerodinamico della W06.
Per il resto, la batosta nel terzo settore, dove invece sarebbe dovuta essere molto competitiva, visti i precedenti (soprattutto a Barcellona), per noi che non siamo all'interno del team, si può spiegare con un non totale adattamento del set up meccanico alla nuova mescola ultrasoft che ha debuttato in questo weekend.
Sarà dunque molto interessante vedere come reagiranno in Mercedes in Canada sulle stesse specifiche di gomma..
Weekend complicato anche per la Ferrari (ormai è routine), con il più importante rompicapo che affligge la Rossa, che è tornato a farsi vedere, ovvero: perché non si migliora da Q2 a Q3 ?
E' infatti inutile parlare di performance se poi queste non vengono fuori nel momento più cruciale della qualifica, quando c'è meno traffico, la pista è più gommata si girano i "manettini" e tutti migliorano.
Le cause anche in questo caso possono essere ricercate nella gomma. 
Probabilmente si tratta di un problema nel non riuscire a mettere nella giusta finestra di utilizzo le coperture, altrimenti i commenti dei piloti che parlano di improvvise mancanze di grip sarebbero indecifrabili.
In realtà credo che anche in Ferrari non lo sappiano con certezza, ma è un dato di fatto che non non utilizzino sistemi per far aumentare la temperatura e diminuire le pressioni della gomma, come ad esempio Mercedes e Red Bull.
Per il resto, tenendo conto dei dati che abbiamo ,notiamo una Ferrari che come al solito perde sempre di meno nel misto veloce dove c'è bisogno di un buon bilancio, ovvero nel secondo settore. Le performance non di rilievo nel primo settore si possono probabilmente spiegare con l'assetto più carico scelto per Monaco che deve aver intaccato l'efficienza aerodinamica della vettura
Molto più interessante invece parlare del terzo settore dove troviamo una Ferrari ai livelli di Mercedes. Questa inaspettata performance (sopratutto dopo le batoste in Spagna), credo che si possa spiegare sia con un buon lavoro di Ferrari nel trovare il giusto set up meccanico per far funzionare al meglio una gomma, che di suo può in un certo senso arginare i problemi di trazione, sia con l'incontestata bravura dei piloti della Rossa. Ho infatti a lungo parlato dei problemi nell'erogazione di potenza della SF16-H e di sicuri non sono cose che si risolvono da un Gp all'altro.
Importante anche fare un'accenno a Force India e Toro Rosso. Partendo dalla sorellina della Red Bull possiamo dire che il weekend per loro è stato molto buono. La vettura si è rivelata molto competitiva, confermando l'ottimo telaio di cui vi ho spesso parlato. Come anche per la Ferrari il settore in cui si è rivelata più efficace è il secondo, mentre nel primo e nel terzo credo che abbia sofferto di più per lo stesso motivo, ovvero la PU.
L'unità Ferrari 2015 non è all'altezza delle PU 2016 in quanto a potenza, rendendo così la Toro Rosso molto lenta sul dritto, ma dobbiamo anche ricordarci della guidabilità di quel motore, che probabilmente va ad infierire sul telaio, con cui si cerca di compensare. Continuerà dunque ad essere una grande sofferenza per i torelli, specialmente nel prossimo appuntamento.
Weekend decisamente positivo anche per la Force India, che dopo essersi dimostrata una vettura veloce ma con problemi di carico, è riuscita a reagire alla grande a questi problemi, mettendo in pista una vettura competitiva anche sulle stradine di Montecarlo, grazie anche a qualche aggiornamento aerodinamico.

Per il momento è tutto, ci vediamo in Canada su un circuito interessante e completo, dove potremmo fare qualche analisi più veritiera ed interessante, occhio però al muro dei campioni, ciao!!!




                   GRAFICI SULLA GARA